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The Vesuvius and the other volcanoes of Central Italy

Goldschmidt Conference - Florence, 2013

L’escursione è dedicata all’osservazione e discussione delle caratteristiche vulcanologiche, mineralogiche e geochimiche del magmatismo ultrapotassico, sia a leucite sia privo di leucite, e delle rocce shoshonitiche e calco-alcaline ad esse associate.
L’Italia centrale rappresenta infatti un’area geologica unica sul pianeta nella quale rocce vulcaniche recenti variabili da ultrapotassiche a sub-alcaline affiorano in stretta associazione spazio-temporale in risposta ai processi legati all’evoluzione geodinamica del Mediterraneo centrale e connessi con il riciclaggio di sediment crostali all’interno del mantello terrestre attraverso meccanismi di subduzione.
Il primo obiettivo dell’escursione è l’osservazione delle variazioni petrografiche e geochimiche presenti nella fascia vulcanica di età compresa tra l’Olocene e il Plio-Pleistocene che corre lungo il margine tirrenico della penisola italiana.
Il primo giorno è dedicato al Vesuvio, ed in particolare all’attività recente che ha portato alla formazione del “Gran Cono” a partire dall’eruzione del 79 d.C. cosidetta di Pompei. Le successioni vulcaniche della Villa di Oplontis a Torre Annunziata e degli scavi di Ercolano sono l’oggetto dell’analisi di dettaglio per ricostruire gli eventi di quest’ultima eruzione. L’attività del secondo giorno è incentrata sull’analisi dei prodotti del vulcanismo dei vulcani dei Campi Flegrei e di Roccamonfina, con l’osservazione delle principali ignimbriti che hanno portato alla formazione delle caldere dei due vulcani, oltre ad osservare i prodotti post-calderici che hanno invaso le due depressioni.
Nel corso del terzo giorno è possibile osservare al vulcano dei Colli Albani le lave ultrapotassiche a melilite, la successione vulcanica del Lago di Albano e, infine, le caratteristiche vulcanologiche del cratere di esplosione che ha formato il lago stesso. Nelle soste pomeridiane il partecipante è guidato all’osservazione delle ignimbriti “Tufo Lionato”, “Pozzolanelle” e “Villa Senni” appartenenti alla sequenza vulcanica che ha portato alla formazione della caldera.
Il quarto giorno è dedicato inizialmente all’osservazione dei prodotti melititici del vulcano intrappenninico di San Venanzo, per poi spostarsi ad osservare la transizione da magmatismo ad affinità lamproitica a quello ad affinità leucititica al passaggio dai prodotti del Vulcano Cimino a quello di Vico. Inoltre, è possibile osservare la caldera poligenica del Vulcano di Vico con il suo omonimo lago craterico, interrotto dalla presenza del cono intracalderico di Monte Venere.
Durante il quinto giorno, si potranno osservare le rocce lamproitiche e gli xenoliti ultramafici del vulcano di Torre Alfina, la transizione lungo il condotto vulcanico da rocce calco-alkaline a rocce shoshonitiche ultrapotassiche al Vulcano di Radicofani, ed infine le rocce calco-alcaline alte in potassio del vulcano del Monte Amiata.

DOI: 10.3301/GFT.2017.01

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Periodici tecnici
(Periodici Tecnici) Geological Field Trips and Maps
9 (1.1)/2017
2038-4947