Istituto Superiore per la Protezione
e la Ricerca Ambientale

Cerca

Le sfide per la tutela della biodiversità nelle politiche della U.E.

In occasione dell’ultimo meeting della Conferenza delle Parti (COP12) della Convenzione internazionale sulla Diversità Biologica (CBD), avvenuto nell’ottobre 2014, i governi si sono impegnati a rafforzare le azioni per il raggiungimento, entro la fine del decennio, degli “Aichi Biodiversity Targets”, concordati in occasione della COP10 a Nagoya, di seguito riportati:

  • obiettivo strategico A: affrontare le cause che stanno alla base della perdita di biodiversità integrando il tema della biodiversità nelle politiche sociali e di governo;
  • obiettivo strategico B: ridurre le pressioni dirette sulla biodiversità e promuovere l'uso sostenibile;
  • obiettivo strategico C: migliorare lo stato della biodiversità attraverso la salvaguardia degli ecosistemi, delle specie e della diversità genetica;
  • obiettivo strategico D: migliorare i benefici derivanti da biodiversità e Servizi Ecosistemici;
  • obiettivo strategico E: migliorare l'attuazione attraverso la pianificazione partecipativa, la gestione delle conoscenze e la capacità di sviluppo.

Tra gli altri, un risultato importante è stato l'accordo da parte dei governi in merito alle risorse finanziarie. In particolare le parti si sono impegnate ad incrementare i finanziamenti nazionali per la biodiversità e ha individuato una serie di azioni per consentire l'aumento delle mobilitazioni delle risorse finanziarie da tutte le fonti, ribadendo quanto già intrapreso nelle COP10 e COP11.

Si ricorda che, in linea con gli impegni assunti nell’ambito della CDB, la Commissione Europea ha adottato nel 2011 la  “Strategia dell’Unione Europea sulla biodiversità fino al 2020”, finalizzata ad arrestare la perdita di biodiversità e il degrado dei Servizi Ecosistemici nell'Unione Europea entro il 2020 e di ripristinarli, nei limiti del possibile. La Strategia, tesa a rafforzare il contributo dell'UE rispetto all’obiettivo di mitigare o arrestare  la perdita di biodiversità a livello globale, trova attuazione attraverso le azioni e programmi finalizzati alla mobilitazione di risorse finanziarie.

Ampio il panorama di  programmi o azioni  messi in campo che offrono strumenti di intervento diversificati, che si distinguono sia per l’autorità responsabile dell’attuazione,  sia per gli obiettivi strategici perseguiti sia per ll’ambito territoriale di intervento.

Tali elementi di distinzione, soprattutto quelli  inerente gli obiettivi strategici e l’ambito territoriale di intervento dei programmi,  sono particolarmente importanti  al fine di interpretare al meglio il cosiddetto principio di “Complementarietà ed uso ottimaledei fondi dell’Unione europea”, ovvero quel principio secondo il quale, nella presentazione di una proposta di finanziamento, il proponente deve verificare sia  che  le azioni proposte non ricadono nel principale campo di applicazione di altri strumenti finanziari comunitari, sia che   la proposta di progetto è in grado di sviluppare sinergie con gli altri strumenti finanziari comunitari successivamente alla sua conclusione.

Qui di seguito si segnalano di seguito, a titolo puramente esemplificativo, i riferimenti di alcuni tra i più importanti strumenti di finanziamento che è possibile utilizzare per conseguire gli obiettivi di conservazione e tutela della biodiversità in Sicilia:

 

  1. A. Azioni e Programmi di iniziativa comunitaria:

 

  1. B. Programmi di cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale

 

  1. C. Piani Operativi Nazionali e Regionali

http://www.euroinfosicilia.it/programmazione-20142020/livello-regionale-po-sicilia-2014-2020


Fonti bibliografiche:

https://www.cbd.int/

http://ec.europa.eu/environment/index_en.htm

http://interreg-med.eu/en/home/

http://www.minambiente.it/pagina/la-complementarieta-ed-uso-ottimale-dei-fondi-comunitari