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La piattaforma nazionale IdroGeo sul dissesto idrogeologico: dati e servizi per la PA e le imprese
La piattaforma nazionale IdroGeo sul dissesto idrogeologico: dati e servizi per la PA e le imprese
30/05/2024 09:00 — 30/05/2024 13:30 Roma, Palazzetto Mattei in Villa Celimontana

ISPRA incontra decisori e stakeholder 

Superano i 2 milioni e 115 mila gli edifici italiani che insieme alle 727 mila imprese si trovano nelle aree più esposte al rischio idrogeologico. Di quest’ultime, oltre 84 mila ricadono nelle aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata, con oltre 220 mila addetti esposti a rischio; più di 640 mila imprese sono ubicate in aree a pericolosità per alluvioni nello scenario medio.

Oltre 1 milione e 300 mila abitanti e quasi 548 mila famiglie vivono in zone a rischio frane e quasi 7 milioni di abitanti in aree soggette ad alluvione. Da oggi è possibile verificare facilmente se la zona dove vivi o lavori si trova in queste aree: basta accedere alla piattaforma IdroGEO e inserire il proprio indirizzo o geolocalizzarsi per sapere se la tua azienda o la tua casa è collocata in zone a rischio.

Sono alcuni dei dati e delle nuove funzioni di IdroGEO, la Piattaforma nazionale sul dissesto idrogeologico realizzata dall’ISPRA con lo scopo di fornire dati e servizi sempre più vicini a cittadini, aziende e operatori finanziari. La piattaforma si aggiorna e inserisce nuove funzioni nell’ambito dell’infrastruttura di ricerca Geosciences IR coordinata dall’Istituto e finanziata dal PNRR MUR.

IdroGEO contiene dati e informazioni sulla pericolosità associata a frane, alluvioni dell’intero territorio italiano: secondo gli ultimi dati ufficiali dell’ISPRA, su una superficie nazionale di 302.068 km2, il 18,4% è mappato nelle classi a maggiore pericolosità per frane e alluvioni (55.609 km2). Degli oltre 213 mila beni architettonici, monumentali e archeologici presenti in Italia, quelli potenzialmente soggetti a fenomeni franosi nelle aree a pericolosità elevata sono oltre 12 mila; raggiungono complessivamente le 38.000 unità se si considerano anche quelli ubicati in aree a minore pericolosità.

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