Istituto Superiore per la Protezione
e la Ricerca Ambientale

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Burnt Area in Italian Terrestrial Ecosystem (BA-ITE)

Metodo per la generazione del database

Il prodotto Burnt Area in Italian Terrestrial Ecosystem (BA-ITE) è costituito da un dataset di tipo spaziale in formato vettoriale, contenente i poligoni delle aree percorse da incendio sul territorio nazionale nel corso di un singolo anno e corredato da informazioni estratte dalla cartografica tematica, con particolare riferimento agli ecosistemi terrestri e le aree naturali protette. Le aree percorse da incendio nel corso dell’anno sono quelle individuate da EFFIS dal 1 gennaio al 31 dicembre dell’anno in corso, mentre le informazioni relative agli ecosistemi naturali sono quelle riferite alle classi di copertura forestale ottenute dal modello Ecosystems Classification Model - Forest4 (ECM-F4) [Agrillo et al., 2022 a]. Le classi riferibili alle coperture forestali sono ascrivibili alla nomenclatura EUNIS (ultimo aggiornamento 2021) al II e III livello: T1-foreste di latifoglie decidue (es. querceti e faggete); T2-foreste di latifoglie sempreverdi (es. leccete e macchia mediterranea); T3-foreste di conifere (es. abetaie e pinete); T34-foreste temperate sub-alpine (es. lariceti). Sono considerate anche le foreste non classificate dal modello ECM-F4 con il codice TNC (classe relativa alle superfici forestali non classificate). Esempi di ecosistemi forestali di tipo T1, T2, T3 e T34 sono illustrati rispettivamente in figura 2a, 2b, 2c e 2d.

In dettaglio a partire dai poligoni EFFIS, rilasciati in forma certificata e validata dal Joint Research Centre (JRC), si procede ad una standardizzazione dei sistemi di proiezione dei singoli layer vettoriali utilizzati. Ciò si rende necessario al fine di poter ridurre l’errore di calcolo delle superfici interessate, relative ai diversi tematismi utilizzati per il territorio italiano. Nello specifico la procedura utilizzata prevede il calcolo delle superfici intersecate, per ciascuna classe forestale mappata dal prodotto ECM-F4, realizzato mediante una “zonal statistics” di tipo categorico, tenendo in considerazione solo i pixel, dei diversi tematismi di interesse considerati, il cui centroide ricade all’interno del poligono dell’area incendiata. In Figura 1 si riportano schematizzati i passaggi necessari per la generazione del BA-ITE. Le elaborazioni di tipo statistico-spaziale sono state realizzate con specifici comandi mediante il linguaggio di programmazione Python e relative librerie. Tutti i layout cartografici derivati dalla procedura sono scaricabili al seguente link (dati online) e possono essere visualizzati con qualsiasi software di tipo GIS.

Il risultato finale è un sistema dinamico di informazioni relative a superfici stimate (in ettari), caratterizzate da coperture di ecosistemi naturali e semi-naturali (es. ECM-F4), interessate da incendi durante l’anno, una stagione specifica (es. stagione degli incendi), una mensilità, una settimana o a cadenza giornaliera. Le singole superfici sono riportate in forma cumulata per unità amministrative territoriali (es. regioni, provincie e comuni - dati confini ISTAT), aree di interesse conservazionistico (es. dato EUAP, Rete Natura 2000 e Regione Biogeografica) o specifiche aree di interesse (es. in caso di emergenze ambientali o specifici casi di studio).

Tutte le informazioni descritte in precedenza sono pubblicate sul presente sito e in specifici rapporti pubblicati da ISPRA e curati dal Centro operativo di Sorveglianza Ambientale (CSA).

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Figura 1: Diagramma di flusso procedura per la generazione del BA-ITE
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Figura 2: In foto le quattro classi di ecosistemi forestali selezionate per il prodotto Ecosystems Classification Model - Forest4 (ECM-F4) secondo la legenda EUNIS: (a) T1-foreste di latifoglie decidue (es. querceti e faggete dell’area appenninica); (b) T2-foreste di latifoglie sempreverdi (es. leccete e macchia mediterranea del sistema costiero nel Tirreno centrale); (c) T3-foreste di conifere (es. abetaie e pinete dell’arco alpino); (d) T34-foreste temperate sub-alpine (lariceti dell’arco alpino)