Istituto Superiore per la Protezione
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Acque dolci

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Le acque dolci le troviamo distribuite sulla superficie terrestre nei fiumi, nei laghi e nei corpi idrici artificiali (invasi e canali). Il bacino imbrifero è la porzione di territorio che convoglia, attraverso i corsi d'acqua (torrenti e fiumi) costituenti il reticolo idrografico, le acque meteoriche ad un determinato corpo d'acqua. E' delimitato dalla linea spartiacque. Le acque drenate al di là di essa sono convogliate verso altri corpi idrici. Il bacino imbrifero influisce enormemente sugli ecosistemi acquatici: la sua superficie determina il volume delle acque raccolte, la sua composizione mineralogica influenza il chimismo di base dei laghi, la sua copertura vegetale influisce nella ripartizione delle acque di ruscellamento e di evapotraspirazione. Le acque drenate si caricano poi di sostanze organiche ed inorganiche e di inquinanti in funzione dell'uso prevalente (agricolo, industriale, urbano) del territorio attraversato. Da quanto detto è chiaro che la fisiologia e l'evoluzione a breve e lungo termine degli ecosistemi acquatici dipende dalle caratteristiche del territorio che li circonda.
Anche nelle acque dolci, come in tutti gli ecosistemi, si instaurano relazioni complesse tra la componente abiotica e quella biotica e si stabiliscono le appartenenze ai vari livelli della catena trofica a seconda della disponibilità delle fonti energetiche: gli organismi autotrofi producono sostanze organiche che vengono utilizzate dagli erbivori, come ad esempio molluschi, larve di insetti e alcuni pesci. I detritivori ("vermi", crostacei, larve di insetti, etc.) si nutrono di frammenti vegetali, spoglie di animali morti e residui delle attività umane che sono trasportate dall'azione dilavante delle piogge e dagli scarichi urbani. Sia gli erbivori che i detritivori rappresentano il cibo per i carnivori; infine per ultimi, ma non meno importanti, ci sono i batteri e i funghi decompositori che grazie alla degradazione e trasformazione dei resti animali e vegetali rimmettono nel ciclo della materia le sostanze mineralizzate e utilizzabili così dalle piante e da tutti gli altri organismi autotrofi.
La normativa attualmente in vigore, il D. lgs. 152/99 fornisce i criteri di selezione dei corpi idrici significativi, su cui vanno attuate le azioni di monitoraggio.