Istituto Superiore per la Protezione
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Acque marine

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Il nostro globo è ricoperto per quasi i tre quarti dal mare. L'intera massa d'acqua oceanica ricopre il 71% della superficie terrestre, per un area di 360 milioni di km quadrati, contro i 149 milioni di km quadrati delle terre emerse. Gli oceani sono grandi estensioni di acqua che separano i continenti: il più esteso è l'Oceano Pacifico (33% della superficie terrestre), cui seguono l'Oceano Atlantico (16%) e l'Oceano Indiano (14%). Con il termine di mare si indicano porzioni di oceano più o meno grandi, come il Mar Mediterraneo, il Mar Caspio, il Mar Caraibico, il Mar dei Sargassi, etc.

 

Composizione chimica dell'acqua di mare

La salinità media è di 350, pari a 35 gr/l, e corrisponde a circa tre cucchiai abbondanti di sale in un litro di acqua. Circa il 270, è costituito da cloruro di sodio NaCl, il resto da sali di magnesio, calcio e potassio.
La salinità è minima ai poli e massima nei mari tropicali, a causa della forte evaporazione. Nelle acque di mare sono disciolte anche sostanze organiche derivate dall'attività degli esseri viventi, che possono raggiungere una concentrazione di qualche mg/l. Di notevole importanza sono anche i gas disciolti (biossido di carbonio, ossigeno, azoto, solfuro di idrogeno, metano), provenienti dall'atmosfera e dall'attività degli esseri viventi. Dalla concentrazione dell'ossigeno dipende la sopravvivenza della vita acquatica. L'ossigeno viene prodotto negli starti superficiali del mare, dall'attività fotosintetica delle alghe. La quantità di ossigeno che si scioglie in acqua dipende dalla temperatura dell'acqua: nei mari freddi la quantità di ossigeno disciolto è superiore a quella dei mari caldi.

 

Morfologia del fondo marino

La profondità media di tutti gli oceani si aggira intorno ai 3.700 m. L'Oceano Pacifico ha una profondità media di 3.940 m, l'Oceano Artico di 1.038 m. La profondità massima è stata misurata nell'Oceano Pacifico nella fossa delle Marianne, con 11.022 m. La topografia sottomarina mostra alcune caratteristiche generali comuni a tutti gli oceani. Intorno ai continenti e alle isole si estende una fascia di mare poco profondo, che va dalla costa fino a una profondità di circa 200 m, chiamata "piattaforma continentale" la cui estensione corrisponde a circa l'8 % della superficie totale degli oceani ed è particolarmente estesa per le acque europee. Nel Mar Mediterraneo la massima estensione della piattaforma si ha nel nord adriatico, nel Canale di Sicilia, nel Golfo di Gabès, nell'Egeo e nel Mar Nero settentrionale. La morfologia della piattaforma può variare sensibilmente, ma si ritiene sia regolata principalmente dall'erosione costiera legata alle caratteristiche idrodinamiche e dal trasporto ed accumulo dei sedimenti. Dal  limite della piattaforma inizia la "scarpata continentale" che discende da 200 a 3.000 metri circa, e talvolta anche a profondità maggiori. La sua pendenza varia a seconda dei luoghi e si aggira tra l'1 e il 15%, raggiungendo però anche il 45%. La scarpata termina nella grande "piana abissale", che costituisce la maggiore estensione dei fondali oceanici e che è caratterizzata da rilievi e fosso. I principali rilievi sono rappresentati dalle creste delle catene montuose sottomarine i cui picchi più alti possono emergere dalla superficie del mare e presentarsi ai nostri occhi come isole. Le principali fosse vanno dai 6.000-7.000 metri di profondità fino agli 11.000 metri e contrassegnano un ambiente biologico particolare, l'adale distinto dall'abissale.

 

L'ambiente biologico marino


Il mare, nel suo complesso, rappresenta un grande sistema ecologico in cui gli organismi vegetali ed animali stabiliscono una serie di complessi rapporti con l'ambiente e tra di loro. Gli organismi, a qualunque categoria appartengano, possono essere divisi in tre grandi gruppi: il plancton, il necton, e il benthos.
Il plancton: l'insieme degli organismi che vagano per il mare senza avere quasi nessuna possibilità di opporsi ai movimenti delle acque. Il fitoplancton rappresenta la componente vegetale (produttori primari), lo zooplancton la componente animale (consumatori). Le dimensioni della maggior parte di questi organismi sono microscopici, le uniche eccezioni sono le meduse.
Il necton: una serie di animali capaci di spostarsi a loro piacimento nella direzione opportuna questi animali sono: pesci, mammiferi, rettili, molluschi e crostacei. Molti animali del necton allo stadio di larva vivono nel plancton.
Il benthos: l'insieme degli organismi animali e vegetali che hanno rapporti con il fondo del mare, sia in maniera permanente che in maniera temporanea.
Il fondale marino crea diversi ambienti biologici influenzati, da fattori fisico-chimici, come il grado di luminosità, la forza del moto ondoso e la temperatura dell'acqua, che dipendono dalla profondità e quindi dalla pressione. Inoltre la composizione del substrato, che può essere mobile (ciottoli, ghiaia, detriti, fango) o duro (rocce, relitti, moli), rende ancora più diversi i vari ambienti sottomarini. Ognuno di questi ambienti, avendo caratteristiche diverse fra loro, è popolato da una diversa biocenosi. Per biocenosi s'intende: "un raggruppamento di esseri viventi, corrispondente per la sua composizione, per il numero di specie e di individui, a certe condizioni medie dell'ambiente; tali esseri viventi sono legati da una dipendenza reciproca (alimentazione, competizione, ecc.) e si mantengono e riproducono in un certo luogo in modo permanente".
La zonazione biologica del Mar Mediterraneo segue il modello di Pérès e Picard, studiato nel 1964, il quale prevede la zonazione verticale dei fondali con la suddivisione in Piani (Sopralitorale, Mesolitorale, Infralitorale, Circalitorale), considerati come intervalli di profondità all'interno dei quali le condizioni ambientali risultano abbastanza omogenee, e con la distinzione di 30 biocenosi.

 

APPROFONDIMENTI