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Fiumi

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I fiumi, insieme ai laghi, al mare e agli agenti atmosferici, rappresentano i fattori fondamentali del ciclo dell'acqua che costituisce uno dei più importanti cicli naturali, insieme a quello del carbonio, dell'azoto, del fosforo e dello zolfo.
Il ciclo dell'acqua può essere riassunto in un semplice schema: l'acqua che evapora dalle acque superficiali, e che ricade sulla terra sotto forma di precipitazioni piovose e nevose, ritorna dopo periodi di tempo più o meno lunghi al mare.
Il fiume è uno dei principali protagonisti della fase finale di questo "ritorno": attraverso il suo bacino idrografico raccoglie l'acqua meteorica che non viene assorbita dal suolo (acqua di scorrimento) e la convoglia verso il mare. Inoltre la presenza del fiume influisce sull'umidità delle aree che attraversa, regolandone il microclima, e modifica i territori percorsi, modellando le zone elevate e colmando quelle depresse grazie ai prodotti dell'erosione trasportati lungo il suo percorso.
Contrariamente a quanto spesso si pensa, il fiume non è un'entità fisica inanimata ma è un insieme di ambienti biologici che, lungo il profilo longitudinale, presentano caratteristiche diverse in funzione di più variabili fisico-chimiche: pendenza, velocità della corrente, temperatura, ossigeno disciolto, natura del substrato, etc. Tali variabili influenzano anche la composizione delle comunità animali e vegetali che popolano il corso d'acqua nei vari tratti.
Dal punto di vista morfologico, tutti i fiumi si possono considerare come gli "architetti" del territorio in cui scorrono poiché nel corso dei millenni con il loro fluire hanno disegnato valli e pianure e definito montagne. Questo processo di modellamento della superficie terrestre è dovuto a tre azioni combinate tra loro: erosione, trasporto e sedimentazione che permettono di dividere il fiume in tre parti.

Tratto montano o corso superiore:


la maggiore velocità della corrente, causata dalla elevata pendenza, produce una forte azione erosiva e i ciottoli e le particelle di grosse dimensioni che costituiscono il letto del fiume vengono trascinati o trasportati in sospensione; predomina così l'approfondimento del letto come effetto erosivo sulla sedimentazione. L'aspetto granulometrico è caratterizzato da un alveo costituito da roccia levigata o grosse pietre tra cui si annidano piccoli invertebrati.
La velocità della corrente permette in questo caso solo l'insediamento di quegli organismi che sono in grado di opporsi attivamente alla corrente (pesci) o di resistere alla sua azione di trasporto. Per tale motivo molti macroinvertebrati hanno sviluppato adattamenti morfologici come uncini, ventose, forme appiattite e per la presenza di detriti vegetali grossolani sono presenti organismi trituratori e collettori.


Medio corso:

in corrispondenza della zona collinare e della pianura, quando il fiume assume pendenze più dolci e diventa più ampio, profondo e serpeggiante, predomina invece l'erosione laterale ed inoltre tutti i detriti di maggiori dimensioni, precedentemente in sospensione nell'acqua, vanno pian piano a depositarsi sul fondo; il detrito vegetale ridotto ormai in particelle di dimensioni più piccole permette la presenza di pascolatori, collettori, filtratori.

Infine nel basso corso il fiume scorre in un'ampia pianura alluvionale fino alla foce; la pendenza qui è minima, la forza dell'acqua non è più capace di trasportare nemmeno le particelle di dimensioni più piccole e così si ha la sedimentazione di sabbie, limo, argilla. Il fiume assume un andamento sempre più sinuoso ed aumenta la possibilità che si formino meandri. Nell'ultimo tratto del fiume fino alla foce, la notevole quantità di materiale in sospensione dovuto alla grossa percentuale di limo del fondo e a residui vegetali intensifica la torbidità e non permette alla luce di filtrare in profondità limitando la vita di piante totalmente sommerse. Inoltre il basso tenore di ossigeno fa predominare nei macroinvertebrati e nei pesci le specie più resistenti.

Altro fattore che influenza la vita nel fiume è la temperatura dell'acqua che, a causa della scarsa profondità e del continuo contatto con l'aria, è fortemente influenzata dalle variazioni termiche dell'atmosfera; l'ossigeno disciolto poi è tanto maggiore quanto più vasta è la superficie esposta all'aria e quanto minore è la temperatura. Quindi le acque del tratto montano dei fiumi sono normalmente ben ossigenate mentre procedendo verso valle la concentrazione di ossigeno diminuisce ma è compensata dall'ossigeno prodotto con la fotosintesi dalla vegetazione sommersa che nel tratto terminale aumenta considerevolmente.
Anche se è vero che tutti i fattori naturali sopra elencati influenzano l'insediamento degli organismi nei vari tratti del fiume, è altrettanto vero che ogni causa perturbatrice che va ad alterare il naturale equilibrio dell'ecosistema si riflette sulla struttura della comunità. L'immissione di sostanze estranee o di quelle naturali (nutrienti) ma in quantità eccessive, causano l'impoverimento dei popolamenti acquatici, che si manifesta con la scomparsa delle specie più sensibili e l'incremento di individui nelle poche specie che in qualche modo traggono vantaggio dalle nuove condizioni.

La tabella successiva riporta l'elenco dei bacini idrografici, così come riportata nelle diverse normative di settore (L. 349/86; L. 183/89; L. 305/89, D. lgs. 152/99).

 

Bacini Superficie (km2) % superficie (1) Deflusso (Milioni m3) (2) % deflusso (3) a.e. Totali (4)
Bacini Nazionali (L. 183/89)
Isonzo 1.122 0,37 5.434 3,51 1.300.000
Tagliamento 2.700 0,90 3.992 2,58
Livenza 2.000 0,66 2.518 1,62
Piave 4.500 1,29 4.058 2,62 637.049
Brenta-Bacchiglione 6.576 2,18 1.630 1,05 183.698
Adige 12.000 3,98 8.110 5,23 4.086.905
Po 68.700 22,81 46.358 29,91 59.504.992
Arno 8.228 2,73 3.413 2,20 7.831.595
Tevere 17.156 5,70 8.101 5,23 10.283.187
Liri-Garigliano 4.955 1,64 3.652 2,36 1.868161
Volturno 5.680 1,89 3.239 2,09 1.516.361
TOTALE 133.017 44,15 90.515 58,39 (87.000.000) (5)
Bacini Interregionali (L. 183/89)
Bradano, Conca, Fiora, Fortore, Lao, Lemene, Magra, Marecchia, Noce , Ofanto, Reno, Saccione, Sangro, Sinni, Sele, Fissero-Tartaro-C.Bianco,Trigno, Tronto
Bacini Regionali
Tutti i restanti bacini non compresi in questo elenco con area di bacino secondo i criteri riportati dal D. L.gs 152/99
Bacini Sperimentali (L. 183/89 e L. 305/89)
Aterno-Pescara, Basento, Leogra-Timonchio(bacino Brenta-Bacchiglione), Serchio
Bacini in aree a elevato rischio di crisi ambientale (L. 349/86)
Anapo, Bormida , Flumentepido, Frigido, Gela, Neto, Regi Lagni, Rio di Palmas, Sarno. Appartengono al bacino del Po: Bormida, Burana, Crostolo, Enza, Lambro, Olona, Panaro, Parma, Secchia e Taro

(1) % superficie: aliquota percentuale del bacino rispetto alla superficie nazionale
(2) Deflusso medio annuo
(3) aliquota percentuale rispetto al valore nazionale
(4) numero degli abitanti equivalenti
(5) valore stimato

 

Corsi d'acqua significativi ai sensi del D. lgs. 152/99

Per i corsi d'acqua che sfociano in mare il limite delle acque correnti coincide con l'inizio della zona di foce, corrispondente alla sezione del corso d'acqua più lontana dalla foce, in cui con bassa marea ed in periodo di magra si riscontra, in uno qualsiasi dei suoi punti, un sensibile aumento del grado di salinità. Tale limite viene identificato per ciascun corso d'acqua.
Vanno censiti, secondo le modalità che saranno stabilite nel decreto di cui all'articolo 3, comma 7, tutti i corsi d'acqua naturali aventi un bacino idrografico superiore a 10 km2.
Sono significativi almeno i seguenti corsi d'acqua:

  • tutti i corsi d'acqua naturali di primo ordine (cioè quelli recapitanti direttamente in mare) il cui bacino imbrifero abbia una superficie maggiore di 200 km2;
  • tutti i corsi d'acqua naturali di secondo ordine o superiore il cui bacino imbrifero abbia una superficie maggiore a 400 km2.

Non sono significativi i corsi d'acqua che per motivi naturali hanno avuto portata uguale a zero per più di 120 giorni l'anno, in un anno idrologico medio.