Istituto Superiore per la Protezione
e la Ricerca Ambientale

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Ricognizione degli obiettivi raggiunti

Ai sensi del DL 136/2013 e della Direttiva del 23 dicembre 2013 è stato istituito il “Gruppo di Lavoro” (GdL), coordinato dal Comandante delle Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri, e composto da diversi Enti/Amministrazioni, tra cui ARPAC ((Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale in Campania), ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), ISS (Istituto Superiore di Sanità), Regione Campania, IZSAM (Istituto Zooprofilattico Sperimentale Abruzzo e Molise) e IZSM (Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno), UniNA (Università di Napoi “Federico II”), AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura), CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria).

Scopo del GdL è la mappatura e l’analisi dettagliata dei terreni agricoli nelle aree di interesse, attraverso lo svolgimento di indagini specifiche (es., analisi di campioni del suolo e vegetali), con lo scopo di identificare eventuali contaminazioni, e l’individuazione di una metodologia di analisi condivisa, finalizzata alla classificazione dei terreni in relazione alle diverse tipologie di utilizzo.

Il GdL ha raccolto e messo a sistema per i 90 Comuni individuati tutti i dati pregressi sull’inquinamento di terreni agricoli e delle acque utilizzate a scopo irriguo e sulla ubicazione delle potenziali fonti di inquinamento messi a disposizione dei diversi Enti partecipanti al Gruppo.

Ulteriore fonte informativa di rilievo è derivata dalle segnalazioni ottenute attraverso la fotointerpretazione multi-temporale di immagini, a partire da una serie storica messa a disposizione da AGEA relativa al periodo 1997-2011, con alcune aree del 2012.

La superficie agricola da sottoporre ad indagini complessivamente individuata dal GdL è pari a 58.731 ha. Per tale ambito territoriale è stata effettuata la mappatura dei siti con interramenti e sversamenti superficiali di rifiuti potenzialmente interessati da contaminazione, con identificazione di complessivamente 1.622 segnalazioni di aree sospette.

Il GdL ha poi proposto una classificazione della qualità delle produzioni agricole presenti sul territorio esaminato utilizzando i dati derivati dall’interpretazione multi-temporale delle ortofoto e dai superamenti delle Concentrazioni soglia di contaminazione definiti a livello normativo. Tale classificazione prevede la suddivisione dei terreni agricoli in 5 livelli di “Rischio presunto” (5, 4, 3, 2a, 2c) in funzione delle caratteristiche del sito.

In base alla classificazione proposta, il GdL ha quindi effettuato la ripartizione delle classi di rischio per i terreni agricoli individuati in 88 dei 90 Comuni delle Province di Napoli e Caserta, mentre è stata rilevata la necessità di procedere con ulteriori indagini da effettuare per i terreni dei comuni di Calvi Risorta (CE) e Ercolano (NA) ai fini della classificazione dei loro terreni agricoli.

Una particolare fattispecie di macro-individuazione territoriale è quella che riguarda le così dette “Aree vaste”. Tutte le superfici agricole contenute entro le Aree Vaste (AV) sono inserite in classificazione di rischio presunto 2C.

Le Aree vaste così richiamabili e circostanziate allo stato attuale:

  • Lo Uttaro: Caserta, Maddaloni, S. Nicola La Strada, S. Marco Evangelista – Sup. 196 ha.
  • Bortolotto – So.Ge.Ri: nel Comune di Castel Volturno (CE) - Sup.48 ha.
  • Masseria del Pozzo: Comune di Giugliano in Campania (NA) - Sup.207 ha.
  • Maruzzella: nei Comuni di San Tammaro (CE) e Santa Maria La Fossa (CE) - Sup.317 ha.
  • Pianura: nei Comuni di Napoli e Pozzuoli (NA) - Sup.158 ha.

Successivamente, sulla base della classificazione del livello di rischio effettuata per i terreni agricoli individuati, sono state stabilite le priorità per lo svolgimento sui terreni di ulteriori indagini analitiche finalizzate all’individuazione dei terreni che non possono essere destinati alla produzione agroalimentare.

Tali indagini hanno portato tra il 2014 e il 2024 allo svolgimento di attività di campo, effettuate anche con il supporto di ARPA Campania, su un’area agricola con estensione complessiva di 826 ha, mentre rimangono da indagare ulteriori aree agricole di estensione superficiale di 7.745 ha circa.

Le indagini svolte hanno consentito di effettuare per 27 Comuni (18 in Provincia di Napoli, 9 in Provincia di Caserta), corrispondenti ad un’area complessiva di circa 336.65 ha, la mappatura dei terreni idonei alla produzione agroalimentare e quelli interdetti alle coltivazioni agricole o all’uso pastorizio e per la produzione di foraggi, in base alla quale sono state indicate diverse tipologie di prescrizioni in funzione delle criticità riscontrate.

Nella tabella di seguito viene schematicamente riepilogato lo stato di attuazione delle diverse attività, svolte in riferimento a quelle programmate.

stato di attuazione delle diverse attività

Dati aggiornati al 14/05/2025

Su una superficie complessiva di terreno oggetto di indagine di circa 850 ha, la superficie decretata a fini agricoli come “interdetta/non interdetta” è pari a 746,81 ha.

I terreni agricoli interdetti presentano un’estensione superficiale di 98,53 ha, corrispondente a 31 siti individuati, ricadenti in 13 diversi Comuni (si cui quelli principalmente interessati sono Castel Volturno, Caserta, Villa Literno, Caivano, Acerra).

Ricognizione dei risultati delle attività effettuate

I risultati delle attività del GdL "Terra dei fuochi" sono pubblicati in 7 relazioni tecniche recepite con Decreti Interministeriali del 12 febbraio 2015, del 7 luglio 2015 e del 3 aprile 2017 e Decreti MITE 238 e 239 del 01 giugno 2021 e Decreti del 30 aprile 2025 relativi alle Aree vaste «Lo Uttaro» (secondo stralcio) - GU Serie Generale n.173 del 28-07-2025 e «Maruzzella» (primo stralcio) - GU Serie Generale n.173 del 28-07-2025. (aggiornamento 10\2025).

Complessivamente dei quasi 503 ha di superficie agricola classificata, rientra nella classe A ed A1 (terreni idonei alle produzioni agroalimentari) il 64% del totale, nella classe D (terreni con divieto di produzioni agroalimentari e silvo pastorali) il 17%, mentre il rimanente 19%, rientra nella classe B (terreni con limitazione a determinate produzioni agroalimentari in determinate condizioni). I Comuni che presentano terreni ricadenti nella classe D (terreni con divieto di produzioni agroalimentari e silvo pastorali), ovvero, in ordine decrescente per superficie assoluta coinvolta, sono: Villa Literno (CE), Acerra (NA), Castel Volturno (CE), Giugliano in Campania (NA), Caserta (CE), Caivano (NA), San Marco Evangelista (CE), Saviano (NA) e San Gennaro Vesuviano (NA).

Di seguito sono sintetizzati i principali risultati delle indagini eseguite:

  • indagini radiometriche del suolo: a seguito delle indagini effettuate da ARPAC, è stato riscontrato che in nessun terreno (particella catastale) sono stati riscontrati valori anomali di radioattività dello strato superficiale del suolo;
  • indagini geomagnetometriche del suolo: a seguito delle indagini effettuate dai Carabinieri Forestali (ex CFS) è emerso che in 30 terreni sono stati riscontrate positività;
  • indagini chimico-fisiche dei terreni: dalla lettura dei certificati analitici è emerso che nei suoli gli inquinanti riscontrati con maggiore frequenza sono stati le diossine, gli IPA ed alcuni metalli pesanti. In relazione a questi ultimi, i valori di biodisponibilità/mobilità sono risultati sempre molto bassi, a causa del pH sempre sub-alcalino e dell'elevato contenuto in argilla, calcare e sostanza organica dei suoli delle aree oggetto delle relative indagini;
  • analisi chimico-fisiche delle acque, per uso irriguo: in assenza del regolamento sui parametri di qualità delle acque a uso irriguo, in corso di elaborazione presso il Ministero competente, in base al modello scientifico, sono state eseguite le analisi per verificare eventuali correlazioni con le possibili cause d'inquinamento del suolo;
  • analisi chimico-fisiche e microbiologiche di prodotti agricoli e vegetazione spontanea: nessuno dei prodotti agricoli per alimentazione umana è risultato non conforme ai limiti normativi, mentre in 5 campioni di vegetazione spontanea, prelevati su 6 terreni agricoli non coltivati ed in stato di abbandono, sono state riscontrate 4 non conformità ed 1 superamento del livello d'azione per le diossine.