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Bartolomeo Gastaldi

 

Bartolomeo Gastaldi (1818-1879)

Bartolomeo Gastaldi (1818-1879)

1818
Nasce a Torino. Fin da ragazzo compie ripetute escursioni naturalistiche nei dintorni di Torino e nell'Astigiano, raccogliendo numerosi fossili, che costituiscono il nucleo iniziale della sua collezione privata.



1839
Seguendo la volontà del padre, avvocato del foro torinese, si laurea in giurisprudenza, esercitando la professione per alcuni anni.



1843
Morto il padre, abbandona l'attività forense e si dedica alla sistemazione della sua collezione, alla geologia e alla paleontologia, compiendo diversi viaggi in Italia.



1844- 46
Con due lettere indirizzate alla Società Geologica di Francia sul ritrovamento di un pentacrinite e sulla sua datazione al Miocene, inizia la sua ricca produzione scientifica.



1846
Compie un viaggio in Spagna.



1849- 52
Si reca a Parigi per completare gli studi di geologia e paleontologia.

Frequenta i corsi di E. de Beaumont all'École des Mines, il Jardin des Plantes, il Collège de France e la Sorbonne.

Incontra Quintino Sella, con il quale stringe una profonda e duratura amicizia.

Si dedica in particolare allo studio della glaciologia, frequentando specialisti come C. Martins e G. de Mortillet, con i quali avvia diverse collaborazioni.



1851
Stampa a Torino la traduzione dell'opera di Martins, Ricerche sul periodo glaciale, aggiungendo diverse note ed un capitolo dedicato ai ghiacciai della Dora Baltea e Dora Riparia.



1853
Rientrato a Torino, prosegue gli studi di glaciologia e paleontologia, occupandosi della sua collezione privata di fossili e minerali.



1854
Viene incaricato dal Sella, allora professore di Geologia all'Istituto Tecnico del Valentino, di riordinare la collezione mineralogica di V. Barrelli, arricchita dalla collezione privata di cristalli del Sella.

E' nominato segretario dell'Istituto Tecnico.

Si interessa di paleoetnologia, in seguito alla scoperta di alcuni insediamenti palafitticoli a Zurigo ed intraprende ampie ricerche sugli insediamenti preistorici in Italia.



1855
Capo dell'Ufficio Centrale delle Privative Industriali.



1860
Mantiene il segretariato dell'Istituto Tecnico, trasformato da Q. Sella in Scuola di Applicazione per gli ingegneri.

Ritrova e descrive oggetti e armi di selce, bronzo e legno delle torbiere presso Arona e Imola e delle marniere emiliane e lombarde (1860-62).



1861
Assistente di Mineralogia e Geologia, presso la cattedra di Q. Sella.



1863
Professore Ordinario di Mineralogia e Geologia, quando Q. Sella abbandona l'insegnamento per dedicarsi alla politica.

Dona alla Scuola di Applicazione la sua collezione paleontologica, oggi presso il Museo del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Torino.



1863- 68
Studia la genesi dei laghi negli anfiteatri morenici.



1863
Tra i fondatori del Club Alpino Italiano, di cui è nominato vicepresidente e primo redattore del Bollettino (1864-73).

Nel 1876 ne diviene presidente.



dal 1864
Redige con Q. Sella e G. Berruti la Carta Geologica di Biella.

In questa sede matura il progetto della Carta Geologica delle Alpi piemontesi, rilevamento che compie in 14 anni. Rileva in più fogli -colorando con criteri geologici la carta topografica dello Stato Maggiore 1:50.000-, le Alpi comprese tra la Dora Baltea e il Tanaro, per un'area di ca. 16.000 kmq.



1867
Ottiene l'affidamento dell'insegnamento di Geologia e Mineralogia presso la Scuola Superiore di Guerra.

Entra a far parte del Comitato Geologico Italiano.



dal 1875
Dirige il Museo Civico di Torino.



1878
Con la separazione dei rispettivi musei e delle cattedre di Mineralogia e Geologia, diviene professore di Geologia all'Università di Torino.



1879
Muore a Torino.

Nel corso della vita, viene ripetutamente insignito di premi e affiliato a numerose accademie scientifiche italiane e straniere: Accademia dei Lincei, Accademia Nazionale delle Scienze, detta dei XL, R. Accademia d'agricoltura di Torino, Società Geologiche di Londra e di Vienna.

Autore di numerosi saggi e monografie, da lui prende nome la gastaldite, una varietà di glaucofane (silicato di magnesio e calcio) originaria della Val Chisone e della Valle d'Aosta.