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sviluppa lo stato dell’arte della
modellazione dell’ecosistema marino
L
e biomasse di fitoplancton e zo-
oplancton diminuiranno del 6 e 11
percento, rispettivamente, entro la
fine del secolo a causa dei cambia-
menti climatici. Questa è solo una
delle conclusioni tratte dal lavoro
del progetto MEECE ("Marine Ecosy-
stem Evolution in a Changing Envi-
ronment).
Il team di MEECE, guidato dal
Ply-
mouth Marine Laboratory,
ha utiliz-
zato modelli predittivi per definire
l'impatto dei fattori climatici, come
l'acidificazione e la temperatura,
ma anche di quelli indotti dall'uo-
mo, come la pesca, le specie invasi-
ve e l'inquinamento, sugli ecosiste-
mi marini.
Il progetto è riuscito a far progre-
dire lo stato dell'arte della model-
lazione dell'ecosistema marino e a
fornire strumenti per contribuire a
sostenere il processo decisionale.
Il team ha sviluppato una libreria
di strumenti di modellazione e un
accoppiatore di modelli generi-
co (FABM), compiendo un passo
importante verso gli strumenti di
modellazione da punto a punto in-
tegrati, che comprendono una serie
di risposte tra i determinanti e gli
ecosistemi, sia su scala dei processi
fisiologici che della popolazione.
Questi strumenti di modellazione
sono stati usati per studiare la ri-
sposta degli ecosistemi marittimi
regionali europei ai cambiamenti
climatici, alle perturbazioni antro-
piche dirette e alle combinazioni
dei due.
I risultati sono complessi e varia-
bili da regione a regione. Ad esem-
pio, gli ecosistemi dei bacini chiusi
- come l'Adriatico, il Mar Nero e il
Mar Baltico - sono altamente sen-
sibili alle sollecitazioni del vento e
all'eutrofizzazione. Al contrario, gli
ecosistemi dei mari collegati all'o-
ceano aperto - ad esempio, l'Atlan-
tico nordorientale e Biscaglia - sono
sensibili alle variazioni dell'offerta
di nutrienti dal mare aperto.
Le scoperte di MEECE relative alla
riduzione del fitoplancton e zoo-
plancton, tratte dalla ricerca con-
dotta da Azti-Tecnalia e recente-
mente pubblicate nel
Global Change
Biology Journal
, indicano che le va-
rie regioni saranno influenzate in
modo diverso.
Nei mari dell'Europa centrale e
meridionale, la maggiore stratifi-
cazione termica degli oceani e, di
conseguenza, una minore presenza
di sostanze nutritive per la crescita
del fitoplancton, ridurrà la produ-
zione primaria; mentre nel Mar Bal-
tico, nel Mare di Barents e nel Mar
Nero è previsto un aumento della
produzione di fitoplancton.
Il progetto MEECE, completato nel
2013, comprendeva 22 partner
europei. L'atlante MEECE è ancora
disponibile
onli e
fornendo infor-
mazioni tramite modelli di ecosi-
stemi. I modelli numerici presentati
sull'atlante offrono descrizioni ma-
tematiche del mondo reale, consen-
tendo agli utenti di esplorare come
funziona il mondo attuale e fare
proiezioni di come potrebbe evol-
vere in futuro.
Fonte: cordis
Foto Elena Porrazzo
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