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Oceani più acidi del 26% in 200 anni
Colpa delle emissioni Co2
I
dati sono contenuti in un rapporto presentato
alla riunione della Convenzione Onu sulla biodi-
versità.
ll rapporto “
An Updated Synthesis of the Impacts
of Ocean Acidification on Marine Biodiversity
presentato alla Conferenza delle parti della
Con-
vention on Biological Diversity
(Cop12 Cbd) a Pye-
ongchang, in Corea del Sud, afferma che «Entro
la fine del secolo, l’economia mondiale potrebbe
perdere fino a 1.000 miliardi di dollari all’anno se
non verranno prese misure urgenti per fermare
l’acidificazione degli oceani».
Le conseguenze avranno un impatto sugli organi-
smi marini e gli ecosistemi: gli oceani hanno assor-
bito circa un quarto delle emissioni di Co2 prodotte
dalle attività umane e ora il loro di acidità è au-
mentato in media del 26% nel corso degli ultimi
200 anni.
"Appare quasi inevitabile che da qui a 50-100
anni, le emissioni di biossido di carbonio create
dall'uomo aumenteranno ancora l'acidità degli
oceani a livelli che avranno un impatto enorme,
spesso negativo, sugli organismi marini e sugli
ecosistemi, così come sui beni e sui servizi che
garantiscono", hanno ammonito gli scienziati. Nel
rapporto sono stati evidenziati gli effetti già visi-
bili in alcune parti del mondo, come quelli sull'ac-
quacoltura nel nord-ovest degli Stati Uniti o sulla
coltura di ostriche.
Se attualmente è impossibile far regredire l’aci-
dificazione degli oceani, è però ancora possibile
ridurre il livello delle emissioni di CO2 ed anche
bloccarlo e ridurlo drasticamente, afferma Salva-
tore Arico, responsabile dei problemi della biodi-
versità dell’Unesco.
La sfida principale è quella di
linkare
le attuali
conoscenze sull’acidificazione degli oceani ai ne-
goziati post-Kyoto sui cambiamenti climatici. E
bisognerebbe farlo già alla prossima Conferenza
delle parti dell’
United Nations Framework Conven-
tion o Climate Change
che si terrà a Lima dall’1 al
12 dicembre, ed ancora di più alla
Cop Unfccc
di
Parigi nel 2015. Arico, conclude: «Sarebbe davve-
ro molto utile se l’acidificazione degli oceani ve-
nisse presa in considerazione nel contesto di tali
negoziati, perché informerebbe le decisioni finali
da parte dei governi».
Fonte: greenreport
Foto Francesco Maria Passarelli
Bollettino trimestrale sui finanziamenti alla ricerca nel settore della Tutela delle Acque - n. 04 2014
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