l'ambiente
V
olete conoscere la quantità di ozono, nero di
carbonio e altre sostanze inquinanti a cui siete
esposti quando vi spostate in bicicletta o a piedi?
Ora è possibile, grazie all'applicazione mobile
combinata con una piccola scatola di senso-
ri. Ricercatori di Belgio, Germania, Italia e Regno
Unito hanno sviluppato il sistema per accrescere
la consapevolezza dei cittadini sull'ambiente che
li circonda.
“Il progetto EVERYAWARE mira a sensibilizzare i
cittadini sui loro diritti, a fornire loro strumenti
semplici ma precisi per misurare la qualità dell'a-
ria e i livelli di rumore. Abbiamo poi analizzato
l'uso del sistema e i dati raccolti", spiega il coor-
dinatore del progetto, Vittorio Loreto,
leader
di
ricerca presso la fondazione ISI di Torino.
Sono state sviluppate due applicazioni mobili:
AirProbe
, per il monitoraggio dell'esposizione
all'inquinamento atmosferico, e
WideNoise
, per
la misura dei livelli di rumore. Entrambe le appli-
cazioni mobili includono giochi sociali per condi-
videre informazioni e impressioni nonché mappe
interattive. L'applicazione mobile
AirProbe
fun-
ziona assieme ad una scatola di sensori a batte-
ria che può essere trasportata facilmente in uno
zainetto o nel cestino della bicicletta e collegabile
al cellulare tramite
Bluetooth
. Dopo aver aspirato
l'aria la scatola di sensori invia le rilevazioni del
livello di ozono, di nero di carbonio e di altre so-
stanze inquinanti ad un
server
centrale, che tra-
smette poi le informazioni sulle aree inquinate
della città e sulle ore di picco di inquinamento da
evitare.
Info: video
Fonte: europa
Sistemi allerta inondazioni piùrapidi contreprogetti Ue
L
anciare tempestivamente l'allerta in caso di
alluvioni e monitorare in tempo reale le relative
situazioni di emergenza per salvare vite ed evi-
tare danni a immobili, infrastrutture e ambiente.
E' l'obiettivo di Imprints, WeSenseIt e UrbanFlood,
tre progetti finanziati dall'Unione europea per un
totale di undici milioni di euro (a due dei quali par-
tecipa anche l'Italia) che hanno messo a punto si-
stemi unici di previsione e allerta.
La prevenzione e la gestione delle inondazio-
ni sono al centro del progetto Imprints, che ha
sviluppato una piattaforma di allerta precoce in
grado di ridurre a circa due ore, o anche meno, i
tempi di reazione a piene improvvise. Il
software
è in grado di prevedere i flussi d'acqua a livello del
suolo e di fornire un sistema completo di allerta
precoce per le inondazioni improvvise, la quanti-
tà di detriti che esse possono trasportare e i danni
potenziali alle infrastrutture locali.
Il progetto WeSenseIt fa leva sulla capacità di os-
servazione umana. I cittadini fanno misurazioni
con nuove applicazioni, attualmente in via di svi-
luppo nell'ambito del progetto, e inviano informa-
zioni e immagini tramite il telefono cellulare. Le
nuove tecnologie e i nuovi approcci sono attual-
mente testati in Italia (grazie al partenariato con
l'azienda Quinary e con l'Autorità di bacino dei
fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Bren-
ta-Bacchiglione), nei Paesi Bassi e nel Regno Uni-
to. Il progetto UrbanFlood ha messo a punto sensori
e tecnologia correlata per monitorare gli argini di
protezione dalle piene e lanciare un'allerta preco-
ce in caso di rischi di cedimento. I sensori sotter-
ranei controllano lo stato degli argini e rilevano
qualsiasi cambiamento a livello delle acque e altri
fattori, quali temperatura, umidità e movimenti
di terra. Informazioni che sono poi analizzate dal
software di modellizzazione del progetto, che può
far scattare un allarme.
Fonte: gruppo183
PRUE