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REACH e CLP: un primo bilancio dopo l’entrata in vigore

REACH e CLP sono in vigore rispettivamente dal 2007 e nel 2009, l’ECHA ha fatto un primo bilancio sull’efficacia dei regolamenti con due report pubblicati di recente (Second report on the implementation of REACH and CLP, maggio 2016; Report on Cost and Benefit Assessments in the REACH restriction proposals, aprile 2016).

L’ECHA ha ricevuto più di 54.000 registrazioni per 14.000 sostanze e finora quasi 10.000 aziende hanno registrato le sostanze. Riguardo al CLP, inoltre, più di 10.000 aziende hanno notificato all'ECHA le autoclassificazioni effettuate. C’è ora una maggiore informazione sulle sostanze chimiche a disposizione delle imprese e del pubblico. Questo consente un miglioramento della gestione dei prodotti chimici e la graduale eliminazione delle sostanze più pericolose. Tuttavia, nonostante la quantità di informazioni ora disponibili, una percentuale significativa di dossier di registrazione  contiene dati ancora insufficienti che rende difficile in certi casi l'uso sicuro delle sostanze chimiche.

Le sostanze chimiche più pericolose sono in fase di eliminazione e molte vengono sostituite da alternative più sicure. Esempi di sostanze chimiche in fase di eliminazione sono muschio xilene (musk xylene), una fragranza molto persistente e bioaccumulabile, e MDA - 4,4 diamminodifenilmetano (4,4'- Diaminodiphenylmethane), cancerogeno, utilizzato nei polimeri, lubrificanti e grassi.

Finora, 31 sostanze estremamente preoccupanti (SVHC- Substances of Very High Concern) sono state inserite nella Lista di autorizzazione e non potranno essere utilizzate senza previa autorizzazione; solo un numero limitato di aziende hanno richiesto l’autorizzazione, indice questo che il processo di sostituzione con alternative non pericolose è in atto.

Sono, inoltre, state proposte 20 restrizioni per limitarne l'uso e ridurre i rischi di alcune sostanze pericolose. Tra queste il piombo in articoli di gioielleria e articoli di consumo, il Cromo nei prodotti di pelle.

Sono state effettuate 200 classificazioni armonizzate da parte del Risk Assessment Committee dell’ECHA.

Le imprese europee sempre più seguono approcci innovativi, alla ricerca di alternative sicure alle sostanze più pericolose, anche in risposta alla forte pressione da parte degli utenti a valle, rivenditori e consumatori che chiedono sostanze più sicure. Circa 1.500 nuove sostanze sono state registrate dal 2006, con un trend annuale crescente.

C’è ancora, tuttavia, una scarsa informazione dei consumatori sulle sostanze estremamente preoccupanti presenti negli articoli. I consumatori stessi devono essere resi più consapevoli del diritto di chiedere se i prodotti che acquistano contengono tali sostanze.

Il Regolamento CLP (classificazione, etichettatura e imballaggio) impone alle società di classificare le loro sostanze. Molte sostanze hanno una classificazione armonizzata a livello europeo e, in questi casi, le aziende devono conformarsi. Quando non c’è una classificazione armonizzata le aziende devono effettuare una auto-classificazione delle sostanze che trattano. Ciò porta spesso a notevoli differenze tra le auto-classificazioni della stessa sostanza, con conseguente confusione per gli utilizzatori e i consumatori. Pertanto, l'ECHA propone alla Commissione Europea modifiche al regolamento CLP per poter richiedere alle aziende di condividere dati e concordare la classificazione.

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